Loggia degli Osii

Nel 1316 Matteo I Visconti, cacciata la famiglia rivale Milano | Piazza dei Mercanti | Loggia degli Osii
dei Della Torre, si impossessò di un palazzo appartenente alla famiglia degli Osii, vicina ai Torriani. Il palazzo, menzionato già nel 1230 come luogo dove si riunivano i consoli di giustizia, venne abbellito dal Visconti, all’epoca Vicario di Milano, il quale affidò i lavori a Scoto da San Gimignano.  Il palazzo, costruito in marmo bianco e nero, mostra influenze toscane e genovesi. Al primo piano, il portico, poi chiuso, fu adornato da un’ampia fascia di stemmi del Comune, alternati alle insegne delle porte della città. Il balcone, al centro, mantenne la vecchia funzione: veniva utilizzato come “parlera” da consoli, podestà, magistrati per arringare o leggere gli editti al popolo ivi convocato. Sul balcone l’aquila imperiale, tra due “bisce” viscontee (probabilmente aggiuntein un secondo tempo) tiene tra gli artigli una scrofa semilanuta. In alto le statue della Milano | Piazza dei Mercanti | Loggia degli OsiiVergine e di altri santi. La loggia rimase in uso delle diverse magistrature sino a fine ‘700 quando queste progressivamente si spostarono dalla Piazza. Parzialmente modificata a causa di un incendio del 1644 e per la costruzione delle vicine Scuole Palatine, venne coinvolta, con tutto il Broletto, dai progetti di riforma del governo austriaco. Nel 1797, durante la Repubblica Cisalpina, fu venduta a privati. Nel corso dell’800 l’edificio fu manomesso più volte finché una prima sottoscrizione pubblica, indetta da Luca Beltrami nel 1897, e poi nel 1904 un contributo della contessa Osio in memoria del defunto marito, fornirono i capitali che consentirono di finanziare i lavori che riportarono la Loggia allo stato originario.  

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In 1316 Matteo I Visconti, having expelled the rival Della Torre family, took over Matteo Visconti by Pao
a palace belonging to the Osii family, close to the Torriani. This palace, already mentioned in 1230 as the place where the consuls of justice met, was embellished by Visconti — at the time imperial vicar of Milan — who commissioned Scoto da San Gimignano to undertake the work. Built with black and white marble, the palace displays Tuscan and Genoese influences. On the first floor, the loggia, subsequently closed, was adorned with a broad frieze representing Milan’s coats of arms, alternating with those of the city’s six gates. The balcony in the centre kept its original function: known as the parlera, it was used by consuls, podestà and magistrates to make speeches or proclaim edicts to the assembled citizens. On the balcony, the imperial eagle, between two Visconti biscioni (snakes; probably added later), clutches a scrofa semilanuta (half-woolly sow) in its talons. Above there are statues of the Virgin and saints. The loggia was used by the different branches of the magistracy until the end of the eighteenth century, when they progressively moved from the piazza. Partially modified as a result of a fire in 1644 and the construction of the adjacent Scuole Palatine, it was involved — as was the entire Broletto (town hall) area— in the urban renewal schemes of the Austrian government.  In 1797, during the Cisalpine Republic, it was sold to private citizens. In the nineteenth century the building was altered on various occasions until a public fund raising campaign, launched by the architect Luca Beltrami in 1897, and then, in 1904, a donation from Countess Osio in memory of her late husband, provided the financial resources for the work needed to restore the loggia to its original state.